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Piazza Goldoni: da Illy a Dipiazza, simbolo di incapacità bipartisan

Piazza Goldoni: da Illy a Dipiazza, simbolo di incapacità bipartisan

Le condizioni in cui piazza Goldoni versa da decenni sono un simbolo evidente dei danni che le giunte di “destra” e di “sinistra” hanno causato a Trieste. Per questo motivo Podemo ha lanciato un’imponente campagna di affissioni, volta a comunicare ai triestini che il degrado si può evitare, l’alternativa esiste ed è a portata di mano.

Da oltre vent’anni, una collaborazione informale fra le giunte Illy, Cosolini e Dipiazza – basata sul totale disinteresse per la qualità della vita dei triestini – ha infatti relegato una delle piazze più importanti di Trieste in condizioni di degrado e incuria.

Le scelte architettoniche che sono state imposte su piazza Goldoni hanno allontanato da essa i triestini, seguiti poco dopo da molte attività economiche e commerciali, anche storiche.

La gravità del progetto e della realizzazione della “nuova Piazza Goldoni” era evidente per i triestini già vent’anni fa, ma oggi è una vera e propria urgenza da risolvere.

Ecco le soluzioni di Podemo:

1. Rimozione dell’orribile “muro piangente” e ripensamento della piazza con funzioni utili per la cittadinanza, fra cui installazioni stabili (simili al chiosco chiavi esistente ma dall’architettura coerente con il contesto) e funzioni di mercato temporaneo (a cui riporta il nome originale “piazza della legna”) e spazi verdi.

2. Integrazione urbanistica dell’intera area, inclusa Barriera Vecchia e Barriera Nuova (p.za Garibaldi) e conseguente apertura dell’area verso il borgo Teresiano. Sarà valutato un breve prolungamento della tramvia per Opicina in modo da terminare con un anello attorno a piazza Goldoni.

3. Sistemazione integrale del passaggio da Scala dei Giganti fino a San Giusto, con ripristino dell’alabarda fiorita, abbandonata da anni, e ripensamento dell’intera area come parco urbano fruibile da triestini e turisti.

4. Rivoluzione del Mercato Coperto, su modello dei migliori mercati europei (che funzionano in modo simile da Madrid a Stoccolma), che sarà a disposizione esclusivamente di produttori del territorio e aree contigue.

I risultati che si ottengono con la nostra ricetta:

  • riduzione drastica del degrado,
  • allargamento sostanziale della zona centrale e commercialmente avvantaggiata di Trieste,
  • ampi spazi di vendita per produttori locali.


Piazza Goldoni non è solamente una delle piazze di Trieste. È un simbolo, l’ennesimo, della profonda incapacità dell’establishment triestino di progettare, o nemmeno immaginare, una Trieste prospera ed efficiente.
Quando si tratta di aspetti rilevanti per la qualità di vita dei triestini, le giunte di “destra” e di “sinistra” si sono infatti dimostrate completamente sovrapponibili.
È venuto il momento di togliere loro qualsiasi supporto.